lunedì 9 febbraio 2015

La fiera e i fantasmi

Arte Fiera continua a crescere anche nel 2015: le biglietterie hanno chiuso registrando oltre 52.000 ingressi, il 10% in più rispetto all'edizione 2014; le 188 gallerie presenti hanno esposto circa duemila opere di un migliaio di artisti e il giro di affari, stando alle dichiarazioni del presidente Duccio Campagnoli, si sarebbe aggirato tra i 28 e i 30 milioni di euro. Tornano anche alcuni dei grandi assenti del 2014, come Massimo Minini e Alfonso Artiaco (ma all'appello manca ancora più di un nome importante). La fiera bolognese punta sempre più negli ultimi anni sulla sua "italianità", nella consapevolezza della scarsa propensione dei collezionisti internazionali a frequentare la Penisola per comprare arte italiana. Se è vero che ormai i grandi nomi del nostro Novecento (dall'Arte Povera al concettuale, da Fontana al gruppo Azimut) ottengono ottimi risultati nelle aste internazionali, è anche risaputo che per incrementare le vendite, nella maggior parte dei casi, sono i galleristi italiani a spostarsi oltreconfine, magari aprendo nuove sedi all'estero. I clienti stranieri sono infatti scoraggiati dalle condizioni fiscali che, se si ascoltano le opinioni di più di un dealer, non favoriscono gli investimenti in arte nel nostro Paese e fanno soffrire il mercato italiano.
Gli artisti più rappresentati sono stati Lucio Fontana (Artitalia, Battaglia, Benappi, Bibo's Place, Blu, Campaiola, Cardi, Copetti, Cortesi, Eidos, Galleria Farsetti, Il Castello, Lampertico, Mazzoleni, Mediartrade, Montrasio, Repetto, Tega, Tonelli, Tornabuoni), Alighiero Boetti (Accademia, Arengario, Artevalori, Biasutti & Biasutti, Cardi, Cortesi, Deniarte, Jerome Zodo, Lampertico, Mazzoleni, Mediartrade, Pero, Progetto Arte Elm, Repetto, Tonelli, Tornabuoni), Agostino Bonalumi (Blu, Campaiola, Cardi, Cortesi, Deniarte, Giraldi, Jerome Zodo, Lattuada, Mazzoleni, Mediartrade, Repetto, Tonelli), Enrico Castellani (Artevalori, Campaiola, Cardi, Claudio Poleschi, Dep Art, Jerome Zodo, Lampertico, Lattuada, Mazzoleni, Tega, Tonelli, Tornabuoni), Alberto Burri (Artitalia, Blu, Campaiola, Cardi, Galleria Farsetti, Lampertico, Mazzoleni, Montrasio, Repetto, Sapone, Tega), Pino Pinelli (Battaglia, Cardi, Claudio Poleschi, Colossi, Dep Art, Ficara, Giraldi, Il Castello, Lattuada, Menhir, Progetto Arte Elm), Michelangelo Pistoletto (Accademia, Artevalori, Biasutti & Biasutti, Bibo's Place, Cardi, Claudio Poleschi, Continua, Mazzoleni, Repetto, Studio Guastalla, Tonelli), Afro (Campaiola, Cinquantasei, Copetti, Deniarte, Galleria dello Scudo, G.R., Laocoonte, Mazzoleni, Poleschi, Tega), Dadamaino (Artevalori, Cortesi, Dep Art, Jerome Zodo, Labs Gallery, Lattuada, Poleschi, Studio Guastalla, Tega, Tornabuoni), Giorgio de Chirico (Artitalia, Campaiola, Cinquantasei, De' Bonis, Deniarte, Galleria Farsetti, Mediartrade, Tega, Torbandena, Tornabuoni), Turi Simeti (Dep Art, Diehl, Giraldi, Jerome Zodo, Lampertico, Lattuada, Menhir, Poleschi, Studio Guastalla, Tega), Mario Schifano (Artevalori, Bagnai, Bibo's Place, Deniarte, Forni Stefano, Guastalla, Jerome Zodo, Mazzoli Emilio, Poleschi), Giacomo Balla (Artitalia, Bibo's Place, Campaiola, Cinquantasei, Galleria Farsetti, Laocoonte, Russo, Torbandena), Alberto Biasi (Allegra Ravizza, Cortesi, Dep Art, Eidos, G.R., Jerome Zodo, L'Incontro, Maab), Pier Paolo Calzolari (Accademia, Artevalori, Biasutti & Biasutti, Claudio Poleschi, De' Foscherari, Galleria Farsetti, Repetto, Tonelli), Mimmo Paladino (Accademia, Ariete, Bonomo Valentina, Cardi, Contini, Editalia, Mazzoli Emilio, Poleschi), Giulio Paolini (Artevalori, Artiaco, Biasutti & Biasutti, Cardi, Lampertico, Minini, Repetto, Tega), Arnaldo Pomodoro (Bigai, Galleria Farsetti, Il Chiostro, Lampertico, Mazzoleni, Mediartrade, Poleschi, Proposte d'Arte), Mario Sironi (Biasutti & Biasutti, Bibo's Place, Cinquantasei, De' Bonis, Galleria Farsetti, Laocoonte, Mediartrade, Tega), Piero Dorazio (Biasutti & Biasutti, Bibo's Place, Di Paolo, Galleria dello Scudo, Lampertico, Mediartrade, Tonelli), Hans Hartung (Accademia, Di Paolo, Eidos, Mazzoleni, Mediartrade, Repetto, Tega), Jannis Kounellis (Arengario, Artevalori, Artiaco, Biasutti & Biasutti, Cardi, Claudio Poleschi, Editalia), Giorgio Morandi (Bibo's Place, Campaiola, Cinquantasei, De' Bonis, Galleria Farsetti, Tega, Tornabuoni), Emilio Vedova (Biasutti & Biasutti, Campaiola, Cinquantasei, Galleria dello Scudo, Galleria Farsetti, Lampertico, Mazzoleni), Gilberto Zorio (Artesilva, Artevalori, Biasutti & Biasutti, Cardi, De' Foscherari, Poggiali e Forconi, Poleschi), Carla Accardi (Biasutti & Biasutti, Bonomo Valentina, Deniarte, Editalia, Ficara, Tega, Tonelli), Getulio Alviani (10 A.M. Art, Ficara, Giraldi, Labs Gallery, L'Incontro, Tonelli, Vistamare), Vincenzo Agnetti (Ca' di Fra', Claudio Poleschi, Cortesi, Lampertico, Maffei, Osart), Enzo Cucchi (Accademia, Bonomo Valentina, Campaiola, In Arco, Mazzoli Emilio, Poggiali e Forconi), Nicola De Maria (Caldirola, Cardi, Claudio Poleschi, Mazzoli Emilio, Mediartrade, Poleschi), Luigi Ghirri (Bella, Il Chiostro, Minini, Photo & Contemporary, Poggiali e Forconi, Repetto), Bruno Munari (Corraini, Costa, Galleria dell'Incisione, Lampertico, L'Elefante, L'Incontro), Salvo (Atlantica, Claudio Poleschi, Dep Art, Mazzoli Emilio, Menhir, Raffaelli), Giuseppe Uncini (Accademia, Artevalori, Cardi, Claudio Poleschi, Costa, Progetto Arte Elm).
Tra gli stand si vede molta Optical Art e Arte Cinetica. Parecchie sono le conferme: è sempre alta l'attenzione su artisti come Paolo Scheggi, Ettore Spalletti, Emilio Isgrò o Giuseppe Penone. Qualche galleria non è particolarmente coraggiosa e si limita a esporre nomi molto amati e collezionati dal grande pubblico, come Valerio Adami, Giuseppe Capogrossi o addirittura Damien Hirst. Non mancano però proposte interessanti perché per nulla scontate: i meravigliosi collage di Jiri Kolar (Galleria dell'Incisione e Open Art), i lavori di due maestri della poesia visiva e sonora come Arrigo Lora Totino e Henri Chopin (L'Elefante), le splendide carte di Stefano Arienti (Sales) e le sperimentazioni con la penna biro di Irma Blank (P420). Tra le novità spiccano per originalità e spessore i percorsi di ricerca di Maria Elisabetta Novello (Verrengia), di Lamberto Teotino (Mc2) e del giovanissimo Giovanni Sartori Braido (Massimodeluca).
La terza edizione della fiera collaterale SetUp, ideata e diretta da Alice Zannoni e Simona Gavioli, porta avanti coerentemente il percorso di sperimentazione e di promozione delle migliori energie creative iniziato nel 2013, rafforzando la propria identità di laboratorio di idee e di piattaforma culturale. Il numero di espositori è aumentato: dalle 26 dello scorso anno, le gallerie presenti nell'Autostazione sono diventate 33. Lascia il segno lo stand di BI-BOx Art Space, con una mostra in cui la scrittura funge da trait d'union tra le esperienze di artisti dal grande potenziale, tra i quali emergono Opiemme e Alessandra Maio. Notevoli anche gli Aforismi di Eracle Dartizio, esposti dalla Galleria Moitre. Sul versante degli eventi culturali, il ciclo di conferenze a cura di Martina Cavallarin e scatolabianca ha visto la partecipazione di Lavinia Savini, Alessandra Donati, Stefano Monti, Giuseppe Stampone e Claudia Marcon.
Tra le numerose iniziative inserite nel ricco programma di Art City, un tour nelle sale dedicate alle mostre temporanee del MAMbo costituiva una tappa obbligata per i visitatori più attenti, che hanno così potuto sperimentare un rigenerante momento di decompressione e di netto distacco dalla calca e dalla frenetica concitazione della fiera. La retrospettiva Ghost House (fino al 6 aprile 2015), dedicata a Lawrence Carroll, con le sue atmosfere spettrali, mette in scena quel vuoto di cui trabocca il nostro presente, evocando i fantasmi che popolano l'immaginario di chi vive la crisi degli ideali e della loro rappresentazione. Immagini sepolte, palpabili nella loro assenza, raccontano trent'anni di carriera dell'artista australiano, che dialoga a Bologna con uno dei suoi principali modelli, Giorgio Morandi, proprio nel museo che oggi ospita la massima raccolta di opere del Maestro. Le monumentali tele di Carroll tendono all'assoluto del bianco, ma trasudano inquietudine e tensione emotiva, che si materializzano in assemblaggi precari fatti di stracci, legno, metallo e lampadine. Il silenzio e la pace che si sperimentano di fronte ai suoi lavori nascono da una temporanea amnesia, dal senso di abbandono che essi suscitano nell'osservatore, che per un momento dimentica se stesso e la propria coscienza individuale, abbagliato da una luce opaca e avvolto da un vago sentore di infinito.